L’approccio integrato al disagio psicologico prevede l’intervento associato della psicoterapia con un trattamento psicofarmacologico. In alcune situazioni l’intensità e la qualità della sintomatologia che la persona presenta possono essere tali da essere vissuti come un dolore non sopportabile arrivando a limitare la possibilità di svolgere le normali attività della vita quotidiana rendendo necessaria una riduzione immediata del sintomo invalidante o del malessere intollerabile. In questi casi, accanto ad un lavoro psicoterapeutico volto alla comprensione ed alla trasformazione profonda delle radici del disagio, è necessario intervenire per contenere rapidamente la sintomatologia così da consentire una qualità di vita sostenibile oltre a facilitare le condizioni del lavoro psicoterapeutico.
Gli interventi integrati possono essere contemporanei o avvenire in sequenza. La prassi dello studio12 prevede che i due trattamenti vengano seguiti da professionisti differenti (psichiatra e psicoterapeuta) in costante comunicazione tra loro, così da evitare interferenze tra le modalità di intervento e contemporaneamente fare buon uso del lavoro d’équipe.
L’efficacia dei trattamenti integrati, che lavorano su un doppio livello, è stata dimostrata dalla letteratura scientifica. É stato infatti verificato che la psicoterapia e l’intervento psicofarmacologico seguono “canali” differenti: la psicoterapia agisce dall’alto verso il basso (top down) mentre il farmaco dal basso verso l’altro (bottom-up), coinvolgendo aree cerebrali differenti. Ciò conferma l’importanza, in alcune specifiche situazioni, di una terapia integrata che tenda a produrre una modulazione complessiva del sistema bio-psichico, aumentando le possibilità di remissione del disagio e della sintomatologia e favorendo la stabilità nel tempo dei trattamenti.